“Mio figlio non riesce a scrivere, tutti nella sua classe lo stanno facendo, solo lui non è capace…siamo solo in prima…cosa gli sta succedendo? A me sembra un bambino intelligente, anche alla scuola dell’infanzia mi dicevano che era svelto e sveglio…”
I bambini hanno da poco iniziato la scuola e anche i genitori (soprattutto quelli alla prima esperienza) hanno cominciato a confrontarsi con il mondo scolastico.
Pur partendo dal presupposto che ogni bambino ha il diritto di imparare nel rispetto dei suoi tempi e di scoprire poco a poco il proprio stile d’apprendimento, è anche vero che alcune piccole problematicità nello svolgimento dei primi lavori e compiti possono creare preoccupazione nei genitori.
Le difficoltà legate alla scrittura delle prime lettere, sillabe, parole sono spesso dovute ad un mancato raggiungimento dei prerequisiti.
Nulla di grave, ma sicuramente un segnale che va colto in tempo per evitare che si tramuti tra qualche mese in un problema significativo e che generi nel bambino demotivazione, senso di inadeguatezza, delusione e rifiuto per tutto ciò che riguarda la scuola, ma anche rabbia e sensazione di impotenza nei genitori.
Cosa può fare in questi casi la pedagogista?
Può essere utile iniziare un percorso pedagogico-didattico di potenziamento e recupero dei prerequisiti della scrittura per lavorare sulle strutture ritmiche, sull’organizzazione e sull’orientamento spaziale.
Quali vantaggi?
Per il bambino: migliorare e sentirsi quindi più sicuro e capace a scuola.
Per i genitori: condividere le proprie paure con una persona esperta di educazione e didattica e sentirsi supportati nel proprio ruolo.
Per scrivere meglio, a volte, bastano piccoli accorgimenti: